OMOFOBIA - VENTENNE OMOSESSUALE PICCHIATO A ROMA: 'I froci sono peggio degli Zingari, sai cosa facciamo a quelli come te?'


Chi legge ogni giorno il mio Blog sa quanto io mi impegni a parlare di argomenti leggeri e sa quanto per me sia difficile parlare invece di casi di Cronaca, come questo.

Certe volte però, chi come me ha la fortuna di scrivere per decine di migliaia di lettori, deve fare uno sforzo e raccontare a più persone possibili la 'disumanità', che ancora oggi, nel 2018 trova casa nella quotidianità di ognuno di noi.

Vi racconto la storia di Federico che a 21 anni ha commentato la sua brutale aggressione subita lo scorso Giovedì.

“Era una splendida giornata, per me, avevo scelto i miei vestiti migliori: finalmente Roma, la città dove ho scelto di vivere per la sua comunità queer, mi dava anche una prospettiva di lavoro. Sono uscito dalla Stazione dove un gruppo di ragazzi, vestiti in modo molto simile tra loro, uno aveva una croce celtica tatutata sulla nuca, hanno iniziato ad urlare e offendermi avvicinandosi a me minacciosamente. Frocio demmerda, mo te famo vede’ cosa facciamo a quelli come te, a Roma. 
Hanno iniziato a tirarmi schiaffi e dopo avermi costretto a piegarmi in avanti, mi hanno piantato un coltello sulla schiena. Poi mi hanno spinto a terra, uno di loro mi teneva il coltello sulla faccia per assicurarsi che non mi muovessi e gli altri continuavano a colpirmi dappertutto."

La cosa che mi stupisce di più è che erano le 17:30 quando tutto questo è accaduto e si sa che la Stazione Tiburtina a quell'ora è gremita di gente e nessuno ha fatto nulla. Questo mi lascia ancora di più senza parole.

Continua il racconto di Federico:

'Hanno detto che non avrei dovuto denunciare, altrimenti sarebbero tornati a darmi il resto, ma già mentre mi picchiavano, dentro di me il senso di rivalsa cresceva, me li ricordo molto bene i loro volti, uno di loro l’ho visto spesso nel quartiere, non ti scordi facilmente la faccia di uno che porta una celtica tatuata sulla nuca. Chissà che anche lui non abbia visto me.'

Inoltre apprendo con mio grande stupore che un'Operatrice presente sull'ambulanza ha detto a Federico che era meglio non dire di è stato aggredito perchè Omosessuale.
Nonostante questo però Federico ha denunciato l'Aggressione alla Polizia e la cosa più assurda di tutta questa storia è che affronterà un Processo per Rapina, bisto che gli hanno rubato cellulare e portafogli, ma non per l'aggressione omofoba.

Adesso io mi chiedo: E' possibile che nel 2018 in un Paese Civile non ci sia una legge che condanni le aggressioni di matrice omofobica? Non ho davvero nessuna parola per descrivere la mia indignazione in questo momento e lo dico a nome di tutte quelle persone Omosessuali che ancora oggi si sentono una 'minoranza non tutelata'.

Termino il mio Articolo con una dichiarazione, per me molto significativa, riportata da Federico durante il suo racconto:

'Non sono io che devo andarmene da Roma, per quanto mi riguarda la minoranza sono loro, non esiste che qualcuno pensi di punire una persona perché omosessuale. Anzi, sai cosa ti dico? La loro azione punitiva mi ha reso ancora più orgoglioso di essere frocio'.

Io comunque non mi fermo qui e fino a quando ne avrò la possibilità, continuerò a parlarne.
Sempre e comunque.

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